I vari "tipi" di agevolazioni dei fondi diretti e indiretti sono:
Contributo in conto esercizio (gestione): corrisponde a un contributo in conto capitale, differisce solo per quanto riguarda l'imposizione fiscale alla quale viene assoggettato. In questo caso infatti il contributo viene identificato come ricavo e deve essere tassato nel periodo di competenza e per l'intero importo. Normalmente questa tipologia di agevolazione viene concessa per contribuire alle spese di gestione (personale, pubblicità, viaggi, locazioni immobiliari, oneri finanziari, ecc.) che i beneficiari devono sostenere a fronte di un determinato progetto.
Contributo in conto interessi: si tratta di un contributo che viene concesso quando si stipula di un finanziamento a medio e lungo termine. Il contributo viene erogato direttamente dall'istituto finanziatore, il quale se ne servirà per abbassare il tasso di interesse applicato al finanziamento dell'impresa beneficiaria. L'entità dell'agevolazione è calcolata attualizzando la differenza tra tasso ordinario e tasso agevolato.
Mutuo agevolato: consiste in pratica in un contributo in conto interessi, dove la stipula del finanziamento e la concessione dell'agevolazione avvengono contemporaneamente. Il finanziamento, se viene erogato, viene concesso esclusivamente a condizioni agevolate. L'agevolazione consiste in un finanziamento a medio/lungo termine con un tasso di interesse inferiore a quello di mercato.
Contributo in conto canoni: è paragonabile a un contributo in conto interessi, l'agevolazione (a fondo perduto) è concessa per abbattere il costo di un contratto di locazione finanziaria (leasing) stipulato a costi di mercato.
Concessione di garanzia: in alcuni casi l'agevolazione consiste nell'offrire garanzie per finanziamenti a medio e lungo termine che altrimenti l'imprenditore non sarebbe stato in grado di fornire. Rivestono i fondi di garanzia normalmente istituiti presso i Consorzi di Garanzia Collettiva Fidi.
Bonus fiscale: In pratica si tratta di un contributo in conto capitale a tutti gli effetti (compreso l'aspetto fiscale), che viene erogato sotto forma di detrazione dall'importo spettante dall'ammontare delle varie imposte che l'azienda deve pagare sul proprio conto fiscale, cioè, l'impresa riceve un contributo sotto forma di "bonus" fiscale. Esso consente all'impresa di non pagare le imposte come IRPEG, IVA, IRPEF ed anche quelle dovute a titolo di sostituto d'imposta che confluiscono sul suo conto fiscale fino al raggiungimento dell'ammontare del bonus.
Il bonus deve essere utilizzato entro 5 anni dalla sua concessione. Il bonus è considerato un vero e proprio contributo in conto capitale anche a fini fiscali.
Credito d'imposta: il contributo viene concesso come credito d'imposta non rimborsabile. Esso può essere fatto valere al momento del pagamento di IVA, IRPEF, IRPEG ed altri versamenti effettuati in acconto o saldo di tutte le imposte indicate nella circolare 219/e del 18 settembre 1999. Il credito d'imposta deve essere utilizzato nella dichiarazione dei redditi per un importo pari all'agevolazione ricevuta.
Scopri le principali fonti della finanza agevolata.